Siderale o Tropicale? Sono Pesci o Ariete?

Ogni tanto mi capita di ricevere, nella casella di posta, richieste di chiarimento di concetti astrologici non solo da parte dei miei allievi, ma anche da parte di appassionati e curiosi oltre che dai visitatori della Pagina Facebook LunAstrologica.

Gran parte dei quesiti ruotano attorno a legittimi dubbi che sorgono a chi magari è all’inizio degli studi; altre volte i dubbi sono frutto di affrettate conclusioni maturate sulla base delle informazioni parziali raccolte navigando nella marea di nozioni disponibili on-line. In ogni caso ritengo che qualsiasi domanda, anche quella apparentemente più banale, possa fornire il giusto pretesto per partire con delle preziose riflessioni.

Questa mattina, aprendo il Messanger di Facebook, ho trovato una delle domande che mi sento più spesso rivolgere anche in virtù del fatto che da alcuni anni sto studiando diversi metodi di interpretazione astrologica.

La domanda che ho ricevuto è la seguente:

“Ciao Irene! Cosa ne pensi del fatto che io, Ariete del 21 Marzo secondo l’antica astrologia indiana sarei in realtà dei Pesci? Secondo qualcuno è una questione di calcoli astrologici antichi che nel tempo sono andati persi e che soltanto pochi astrologi nel mondo conoscono.”.

Parto quindi dalla domanda cardine che ogni astrologo che si rispetti si sente rivolgere almeno una volta nella vita per inaugurare un nuovo spazio su questo Blog, una specie di Posta del Cuore dei naviganti astrologici. Ed è stata la domanda che io per prima ho rivolto ai maestri dai quali ho appreso e sto apprendendo, mentre approfondisco lo studio della mitologia e filosofia indiana, il sistema siderale.

Se questo dubbio non vi è mai venuto in mente probabilmente non siete ancora mai incappati in articoli (o video) che hanno come presupposto teorico il sistema siderale usato anche dell’astrologia jyotish (vedica) in contrapposizione a quello tropicale dell’astrologia occidentale moderna.

E’ un tarlo che, ad onor del vero, tormenta e alimenta discussioni anche tra noi astrologi e che crea divisione tra chi si fa promotore di uno dei due sistemi, il migliore di tutti (generalmente quello che si padroneggia) e chi, come la sottoscritta, non aderisce fideisticamente a nessun dei due e nello stesso tempo ne riconosce la potenza cercando di applicarli correttamente nel rispetto rigoroso delle regole previste.

Questo ultimo nodo, ovvero la discussione che è viva all’interno della comunità astrologica mondiale, ci porterebbe secondo me lontano dal vero scopo di questo articolo che è quello di rispondere in maniera estesa e spero esaustiva alla domanda:

Se sono nato il 21 Marzo sono Ariete o Pesci?”. 

Differenza tra sistema siderale e quello tropicale

Così avviene che, quando conduciamo una indagine oltre una certa profondità, usciamo dalle categorie psicologiche per entrare nella sfera dei supremi misteri della vita. Il pavimento dell’anima si spalanca per rivelarci il firmamento stellato.

Bruno Schulz

La comprensione della parte astronomica è fondamentale per dedicarsi allo studio e alla pratica dell’astrologia ed è proprio grazie a questo che possiamo rispondere alla domanda.

L’astrologo non ignora, almeno si spera, che non sono i pianeti a girare attorno alla Terra e sa che è il Sole, nel nostro sistema solare, ad essere il centro attorno a cui ruotiamo: seguendo questo Re solare, vaghiamo attraverso l’Universo.

Il nostro punto di osservazione del Cielo, anche se sembra una specifica superflua, è la Terra perché è sulla Terra che la maggior parte di noi (escludiamo quindi gli astronauti) fa esperienza.

Nell’osservazione di quello che accade in Cielo l’essere umano, in tempi antichi, ha cominciato a prendere dei punti di riferimento, che sono le stelle, i pianeti, la Luna e le stagioni, e a collegare le sue esperienze ad essi cercando di trovare un Senso e una coerenza.

Questa necessità di trovare dei punti di riferimento, dei Simboli che delimitino lo spazio “sacro” in cui muoversi, è una attività immaginativa che per quanto sappiamo caratterizza noi esseri umani, sebbene l’attuale Zeitgeist, lo Spirito dei Tempi, ha relegato questa prospettiva alla pratica svolta da persone definite “irrazionali”.

Quando l’Astrologia, e quindi questa pratica immaginale, ha cominciato a prendere forma millenni fa, gli astronomi/astrologi dell’epoca hanno individuato, immaginandole, 12 figure disegnate unendo le stelle più luminose visibili in Cielo per quella stagione: la scelta dei simboli, diventati poi i segni Zodiacali come scrive anche Eugenio Garin, serviva per orientarsi nella ciclicità della natura ed è una suddivisione che è stata fatta tenendo come punti di riferimento sia le stelle sullo sfondo (le costellazioni, che sono quindi raggruppamenti arbitrari) che le stagioni. E così a seconda della posizione del Sole per stagione e per Costellazione, siamo arrivati alla suddivisione dell’eclittica in 12 segni di 30° ciascuno.

Se prolunghiamo l’asse di rotazione terrestre nello spazio incrociamo la Stella Polare, ovvero il Polo Nord Celeste. Ma come accade per tutti i fenomeni naturali, anche la rotazione terrestre non è assolutamente immutabile e varia le sue caratteristiche nel corso del tempo. L’asse di rotazione terreste non è quindi statico e non punta sempre verso la stessa direzione, ma ha un asse che si muove in maniera simile a quello di una trottola appoggiata su un piano. 

Il moto conico della Terra / trottola fa sì che in circa 26000 anni l’asse di rotazione si muova nello spazio puntando, nella sfera celeste, a stelle fisse differenti. Quello che cambia è proprio la prospettiva terrestre, e quindi lo sfondo stellato, e con essa si muove anche il punto Gamma, il punto in cui l’equatore celeste incrocia l’eclittica Zodiacale. E’ la famosa precessione degli equinozi.

Questo, in parole povere, significa che l’Equinozio di Primavera, ovvero l’inizio della Primavera e il grado 0 dell’Ariete, nel corso dei millenni si orienterà in maniera diversa rispetto alle costellazioni sullo sfondo. La Costellazione che attualmente si trova alle spalle del Sole il 21 Marzo, quando siamo nella stagione dell’Ariete, è la costellazione dei Pesci. Ed è su questa differenza che si insinuano i dubbi e si gioca la partita.

Una questione di slittamenti

Come specifica Dante Valente, citato dal collega Giovanni Pelosini nel suo blog:

L’astrologia che si utilizza in Europa è quella mediterranea, fondata dai Caldei almeno tremila anni fa, e si basa sul ritmo stagionale mediterraneo (diverso quindi da quello cinese e indiano).

Per i calcoli si usa solo il punto celeste in cui si trova il Sole all’inizio della primavera, e da questo (detto gamma) si traccia un cerchio diviso in 12 settori eguali di 30° detti Segni, indipendentemente dallo sfondo stellare, costellazioni comprese, che invece sono sempre state di ampiezza differente (es. il Leone è quasi il triplo del Cancro!), quindi segni e costellazioni non sono mai stati coincidenti.”

L’astrologia occidentale è tropicale, basata sulla successione delle stagioni, ed è quindi maggiormente interessata alla posizione del Sole, e di conseguenza di Luna e degli altri pianeti, rispetto all’eclittica, mentre l’astrologia indiana, sebbene si trovi traccia nei Veda anche di istruzioni astrologiche stagionali, è siderale ed orientata sulle stelle sullo sfondo e tiene conto, nei suoi calcoli, della Ayanamsha, della correzione della precessione degli equinozi (circa 24°), e quindi della differenza longitudinale (portate pazienza per i tecnicismi che mi auguro vi spingano a fare ricerca autonoma) tra lo Zodiaco Tropicale (Sāyana) e quello Siderale (Nirayana).

Ed è proprio sulla base di questa discrepanza che una persona nata il 21 Marzo secondo l’astrologia indiana avrà il suo Sol spostato di “24° indietro” e quindi nel segno dei Pesci.

E quindi…?

E con questa lunga introduzione spero di aver messo in evidenza da quali presupposti nasce il dubbio postomi in privato.

Quello che bisogna tenere a mente è che qualsiasi interpretazione, e quindi l’applicazione di un sistema invece di un altro, è dipendente e legata alla scelta dell’astrologo che avrà sullo sfondo delle sue teorie uno dei due metodi, oppure entrambi. Si tratta di una scelta che darà vita a interpretazioni coerenti a quello che è stato tramandato e codificato per quel sistema.

Nel momento dell’interpretazione della carta natale andrà quindi a pescare nel bagaglio delle sue conoscenze da una delle due diverse valigie di nozioni a sua disposizione. Andare a pescare da entrambe, non specificandolo magari nemmeno all’interlocutore, apre il baratro dei fraintendimenti e delle confusioni.

Nel caso l’astrologo sia occidentale e quindi “figlio” della cultura, dei miti e degli archetipi occidentali, la lettura sarà calibrata su questo background che probabilmente sarà lo stesso del consultante, e lo stesso accadrà nel caso dell’astrologo indiano che si rivolgerà, con la sua interpretazione, ad una persona che sarà in grado di “comprendere” quel linguaggio sulla base di un diverso background e diversi miti. L’astrologo occidentale parlerà probabilmente del viaggio dell’Eroe del segno dell’Ariete e lo farà calibrando la sua lettura alle relazioni che intercorrono tra i pianeti, usando metafore e immagini che metteranno al centro la preminenza del Sole. L’astrologo indiano, interpellato sulle caratteristiche del Sole, parlerà di Mina (Pesci), seguendo la strada tracciata dalla teoria sullo sfondo e fornendo al consultante un quadro coerente e che potrà portare alle stesse conclusioni globali, sull’intero tema, partendo da presupposti diversi.

In sintesi, quindi, anche se apparentemente i termini usati sono gli stessi, la teoria sullo sfondo sarà diversa e fornirà una descrizione diversa che smuoverà, nel consultante, riflessioni e immagini differenti entrambe valide.

Credo sia anche utile sapere che nel momento in cui vi trovaste a richiedere un consulto ad un astrologo indiano, difficilmente partirà dal segno del Sole, dicendovi “Tu sei questo”, bensì vi parlerà del segno e della nakshatra della vostra Luna, facendo scivolare sullo sfondo il problema di identificazione con il segno solare.

Tu NON SEI il tuo Sole,
tu NON SEI la tua Luna

E qui arriviamo alla risposta conclusiva che generalmente dò a domande come quella cardine dell’articolo: nessuno di noi E’ definito, quindi delimitato, nel suo un segno.

Nessuno E’ Ariete, come se questo bastasse a descrivere totalmente una persona.

Chi nasce il 21 Marzo avrà delle caratteristiche che, raccontate secondo il sistema dell’astrologia occidentale, potranno delineare alcune peculiarità caratteriali e secondo l’astrologia indiana ne delineeranno altre. Saranno appunto dei racconti, delle immagini (nell’esempio questa immagine può essere sia l’Ariete che il Serpente degli Abissi, Ahir Budnya) che serviranno, a chi riceve il consulto, non a identificarsi e limitarsi, ma a trovare un filo conduttore tra la propria vita e le immagini archetipali attive.

Sarebbe come pretendere che la mappa che usiamo per orientarci in una grande città sia esattamente la realtà che incontreremo nell’esperienza di esplorazione.

Cosa stai cercando?
Dove vuoi arrivare?

Qualsiasi mappa è solo una descrizione, corredata di indicazioni, dei principali elementi che ci servono per orientarci e arrivare a destinazione. Pre-vedono cosa incontreremo per strada, ma non ci danno indicazioni di altri elementi sensoriali accessori. Non saranno mappati fiori e piante a meno che non sia una mappa di una città-giardino.

E per andare dal punto A al punto B sulla mappa, possiamo prendere diverse strade, che si chiamano sempre “strade”, o “way”, o “street” e che sempre strade sono, anche se con nomi diversi e magari parallele. La mappa, per continuare ad utilizzare la metafora, sarà la stessa per quanto riguarda la struttura principale (quindi negli elementi cardine, che è la logica astrologica delle relazioni planetarie) ed in diverse versioni a seconda che vogliamo visitare musei, chiese, rovine, parchi, fogne. Cambieranno i colori, i punti di riferimento, e tutto sarà in funzione di cosa stiamo cercando.

Joseph Campbell, ne “Il Potere del Mito”, scrive che oggi possediamo una infinita varietà di modelli a cui ispirarci: abbiamo accesso, in maniera maggiore rispetto ai nostri antenati, a diverse narrazioni, spiegazioni e modelli (anche astrologici) e il rischio è quello di sceglierne molti senza mai arrivare a conoscerci in maniera soddisfacente. Questo non deve scoraggiare la ricerca.

Quando arriva una Vocazione, e incontri il linguaggio che ti parla in profondità, trovi spontaneamente il modello, la mappa, le immagini che ti permetteranno un viaggio in linea con quello che sei; non avrai più bisogno di definirti in maniera esclusiva secondo certi parametri. E potrai vederti riflesso sia nei Pesci che nell’Ariete perché nessuna delle due “etichette” sarà quella “vera”, a meno che tu non abbia bisogno di qualcuno che ti marchi con un bollino.

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2 comments

  • Fabrizio Corrias

    01/08/2019 at 10:10

    Grazie Irene per il tuo pensiero. Vorrei solo aggiungere una piccola considerazione. L’Astrologia è la scienza dei cicli, per questo è importante ragionare su cosa generino nel loro progredire. I cicli sono come i pianeti, ognuno ha velocità diverse e ciò modifica costantemente le posizioni reciproche. Così la rotazione della Terra sull’asse genera il ciclo delle 24 ore, la rivoluzione genera il ciclo annuale ed il trottolamento dell’asse terrestre genera il ciclo della precessione: 24 ore, 365 giorni c., 25.765 anni c.
    Ognuno di questi cicli, come i cicli sinodici dei pianeti, ha un suo significato ed una sua pertinenza a livello astrologico. Ogni ciclo è segno di un mutamento specifico. Il giorno genera la domificazione, l’anno genera i segni zodiacali, la precessione genera il cambiamento di posizione dei segni tropici rispetto alle stelle fisse. Ed essendo l’Astrologia la scienza dei cicli è anche la scienza del mutamento.
    Il mutamento della posizione dei segni rispetto alle stelle fisse è responsabile del cambiamento, anche a livello temperamentale, di una persona nata lo stesso giorno 2000 anni fa (ma basta anche molto meno) e ai giorni nostri. Anche se avesse (ed è tecnicamente impossibile) le stesse identiche posizioni dei pianeti nei segni avrebbe stelle diverse congiunte ai pianeti e ciò muterebbe l’interpretazione della sua genitura. La stessa cosa, e la riporta Tolemeo nel Tetrabiblos, vale per la temperie dei vari mesi dell’anno. Tolemeo afferma (cito a memoria il senso) che un periodo dell’anno dell’epoca (II sec. d.C.) era meno umido dei secoli precedenti, in quanto le stelle umide si erano spostate (per effetto della precessione) rispetto ai segni zodiacali. E questo, in effetti, lo si comprende maggiormente praticando l’Astrometeorologia.
    La mutazione della disposizione dei segni rispetto al cielo delle stelle fisse , secondo il sistema tropico, è perciò un ulteriore segno dei tempi.

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    • Admin Z

      02/08/2019 at 10:48

      Grazie prof. Corrias <3

      Irene

      Reply

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