Luna Piena in Toro: la sacra Fiamma di Vesta

La Luna Piena del 12 Novembre 2019 rappresenta il momento clou della lunazione della Nebbia, chiamata anche lunazione degli Antenati perché comprende nel suo ciclo il Giorno dei Morti, Ognissanti e Halloween. Si forma nel segno del Toro opposta al Sole in transito nello Scorpione.

Si tratta di una lunazione, come ho scritto brevemente sulla pagina Facebook di LunAstrologica, che mette:

“in evidenza l’importanza fondamentale dell’atteggiamento con cui ci si stacca dal passato contrapposto alle dinamiche che invece ci tengono prigionieri. (…) La lunazione della Nebbia metaforicamente è proprio una cortina di nebbia, quindi di indefinizione dei nuovi pensieri, che è necessario attraversare”

per arrivare ad un nuovo atteggiamento più libero ed aperto.

Questo punto di arrivo e di liberazione è proprio ciò che è contenuto nel senso più profondo della Luna Piena in Toro del 12 Novembre che, partendo dal novilunio del 28 Ottobre, ha cominciato a portare allo scoperto vecchie ferite, vecchi modi di pensare e le paure ad essi collegati.

Tensioni che si allentano

I primi 15 giorni della lunazione hanno visto la maturazione negli effetti, diversi per ognuno, della quadratura, attiva nel momento del novilunio, tra i due governatori dello Scorpione: Plutone e Marte.

L’obiettivo più alto che possiamo veder sbocciare con questa Luna Piena è quindi quello giungere ad una comprensione maggiore di ciò che ci appartiene, e di cui siamo responsabili, rispetto a ciò che in qualche fase della nostra vita abbiamo dovuto accettare come immodificabile.

Non c’è ferita che ingabbi se non permettiamo che sia così.
Non c’è condizione che non possa essere sovvertita.

Come mi piace sempre ricordare, con la Luna Piena vediamo metaforicamente spuntare la piantina dei desideri e degli intenti seminati nel momento del novilunio. Quindi mentre il novilunio è un momento di incubazione, semina e nuovi inizi, il plenilunio corrisponde sempre al completamento di un ciclo attraverso la manifestazione, la raccolta dei frutti (sia quelli deliziosi che quelli un po’ più indigesti) e, grazie alla luce della Luna, è anche un momento di rivelazione delle cose nascoste.

E questo vale ancora di più per questo periodo in cui le energie dello Scorpione sono forti e il Cielo sembra dare riverbero al bisogno di segretezza nel lavoro di esplorazione dei propri segreti e nel processo di riappropriazione.

A seconda di quanto siamo riusciti a venire a patti con i nostri desideri e a far pace anche con un passato scomodo, questa fase lunare potrà avere un impatto più o meno sentito.

Questo è il momento in cui la Luna ci parla della possibilità, come principio ricettivo e reattivo, di osservare direttamente, senza paura, le parti che resistono all’integrazione e che si alimentano della sofferenza legata a ricordi e a preconcetti limitanti sulle nostre risorse.

Il Cielo del plenilunio: la nebbia che s-vela

“Il simbolo mitico separa il sacro dal profano, ma possiede altresì un’intrinseca suggestione magica.”
(Elémire Zolla)

Il momento del plenilunio avverrà, per Torino, alle 14:34 del 12 Novembre a 19°51’ dei segni del Toro e dello Scorpione.

Il nome di questa lunazione è collegato a ciò che l’instabilità delle temperature provoca nell’ambiente: il calore del Sole, non ancora così basso da essere “freddo”, scalda il terreno e fa sollevare l’umidità di cui è intriso.

La nebbia con-fonde il paesaggio e obbliga a rallentare, a cercare dei punti di riferimento osservando ciò che si trova vicino, magari limitandosi ai propri piedi, restando silenziosamente da soli con se stessi.

Il Cielo astrale del momento del plenilunio vede, oltre alla Luna in Toro (segno Fisso di Terra) e al Sole in Scorpione (segno Fisso d’Acqua), anche il governatore del Sole (Plutone in Capricorno) coinvolto nella dinamica planetaria con un armonico sestile al Sole e un trigono di Terra con la Luna.

Marte in Bilancia sta invece allentando la tensione formata con i pianeti in Capricorno e questa è sicuramente una buona notizia. È probabile che dal 28 Ottobre all’11 Novembre siamo stati tutti più o meno coinvolti nel constatare una escalation di atteggiamenti arroganti e, interiormente, ad un aumento della rabbia viscerale. Questo, anche se può aver portato delle situazioni poco piacevoli, in realtà era ciò che serviva per vedere quali sono ancora le ferite aperte di ognuno. Questa trasformazione sarà evidente al momento del plenilunio anche grazie all’intervento di Giove in sestile a Marte che permette una stabilizzazione emotiva dopo un periodo di conflittualità più o meno accesa.

Venere, la governatrice del Toro, si trova nel 14° grado del Sagittario in quadratura a Nettuno e Lilith in Pesci che al momento della Luna Piena stanno sorgendo all’orizzonte. Venere occupa lo stesso segno di Giove e regge la Luna favorendo la sintesi di nuove idee e nuove narrazioni sulla base di una nuova scala di valori scoperta

Immaginale lunare

Come la pratica immaginale ci insegna, sono proprio le immagini dell’oracolo sabiano a venirci in aiuto per mettere a fuoco il senso metaforico di questo momento.

Per quanto riguarda il simbolo sabiano del Sole, esso è collegato all’immagine di:

“Una donna scosta due tende scure che chiudono l’entrata di un sentiero sacro.”

Questo accento sull’essere “donna” non deve chiaramente far intendere che si tratti di una indicazione riservata solo alle persone di genere femminile; essa è semmai una indicazione, come specifica Dane Rudhyar, della presenza di un femminile archetipico -come potrebbe essere l’Anima- collegato alla funzione di mediazione della Sacerdotessa/Papessa dei Tarocchi che svela cosa si trova al di là del principio dualistico.

Detto in parole semplici, il simbolo indica l’esistenza di un terzo principio (il sentiero sacro) che porta pace tra due posizioni che sentiamo opposte (le tende scure che, finché sono chiuse nella contrapposizione, tengono nascosto questo sentiero). Questo può essere raggiunto ad esempio attivando la cosiddetta “funzione trascendente” che traghetta la coscienza dall’opposizione all’unità.

Non vi sto parlando di cose esoteriche: questo avviene ogni qualvolta ci sentiamo intrappolati tra due decisioni o posizioni o direzioni che spesso hanno il fondamento su opinioni limitanti di noi:
ed ecco che quel trauma non mi farà mai essere come gli altri,
ed ecco che quel segreto che non posso confidare a nessuno diventa un macigno nel cuore,
ed ecco che la mancanza di strumenti mi fa sentire piccolo e vulnerabile.

La narrazione che diamo di noi è sempre legata ai nostri ricordi che, non ne sarai sorpreso,  vivono anche attraverso il corpo. Ciò che raccontiamo di noi diventa la nostra mitologia personale, con gli dèi ben rappresentati dalle immagini archetipiche con cui ci sentiamo più affini o che, in una certa fase della vita, possono attivarsi sotto la spinta dei transiti dei pianeti.

Remedios Varo "Nascere di nuovo", 1960

 

Come arrivarci?

Ed ecco che la Luna, simbolo collegato alla Sacerdotessa dei Tarocchi, ci indica la strada.

Il simbolo sabiano della Luna Piena è collegato all’immagine di:

Gruppi di nuvole simili ad ali fluttuano nel cielo.”

e di questo simbolo, collegato al precedente in maniera sottile, avrebbe probabilmente sorriso anche Gaston Bachelard che, nella sua “Psicanalisi dell’aria”, ha dedicato un capitolo intero alla Poetica delle ali. Come scrive Platone nel Fedro, infatti:

“La forza dell’ala sta, per natura, nel poter innalzare e condurre ciò che è pesante verso le altezze popolate dalla stirpe degli dei.”

La terza posizione può essere allora quella che ci eleva, che ci fa vedere le cose dall’alto, come si farebbe dalla cima di un albero o ancora più su, tra le nuvole. È un passaggio delicato e critico dato che è necessario tenere bene a mente che l’ascesa (cioè l’innalzamento) anticipa o segue la caduta, suo opposto, discesa che possiamo vedere come esplorazione di ciò che abbiamo nascosto ai nostri occhi nell’inconscio personale, di sotto,  nello stanzino in fondo al corridoio dove Barbablù ha nascosto tutti i cadaveri delle sue precedenti mogli.

Questo è proprio ciò che l’asse Toro-Scorpione mette in luce: le radici, per essere salde, devono scendere in profondità rendendo sacro quell’incedere nel terreno.

L’asteroide Vesta: scopro l’antica fiamma in me

La Luna Piena in Toro di questo 2019 presenta la particolarità di essere strettamente congiunta all’asteroide Vesta , uno dei corpi in orbita tra Marte e Giove.

Scoperta nel 1807, Vesta (o Hestia) nella mitologia greco/romana era una delle sorelle vergini di Zeus/Giove ed è diventata la protettrice del cuore della casa (domus) e della sacra fiamma nell’altare del Tempio.

La Sacerdotessa del Tempio (ricordate l’immagine associata al grado sabiano della Luna?) come immagine archetipica è “vergine” non nel senso di illibata: il significato sessuale le è stato assegnato solo in un secondo momento, molto probabilmente quando il segno della Bilancia, segno del matrimonio, è stato “aggiunto” per dividere la Vergine e lo Scorpione. Originariamente nello zodiaco degli assiri e dei babilonesi, lo Scorpione ♏ era simboleggiato da un serpente e seguiva immediatamente il segno della Vergine ♍.

In origine l’Archetipo della Grande Madre era simultaneamente manifestato sia dalla Vergine che dallo Scorpione: in seguito all’introduzione della Bilancia è probabilmente stata creata anche una scissione nell’identità sessuale della donna costretta a scegliere tra essere santa o la puttana.

Vesta, secondo Demetra George, ha i suoi domicili sia in Vergine che in Scorpione: avete mai fatto caso che i glifi dei due segni sono molto simili? La verginità delle vestali non è da intendere quindi in senso di castità, bensì in quello originario di “integre e complete in se stesse”. Ancora una volta: integrazione.

Nel sistema dei simboli questo asteroide è diventato emblema del principio di concentrazione spirituale e devozione nel seguire la propria chiamata, la propria vocazione.

Mi riservo di mettere in forma scritta la mia ricerca sugli asteroidi e su Vesta in uno dei prossimi articoli.

Per il momento basti sapere che la congiunzione di Vesta alla Luna di questo plenilunio nel segno collegato alla Dea nella forma di Grande Madre (il Toro) riporta a galla a livello collettivo dei temi archetipici molto forti che hanno a che fare con ciò che Plutone e Saturno, simboli anche della Crona (la Vecchia Saggia) mettono in evidenza: sovvertimento di vecchi schemi di potere, un femminino che vuole riscoprire la fiamma sacra – le proprie vocazioni, le proprie passioni- percorrendo una strada sacra strettamente connessa ai segreti femminili e della maternità.

Una strada libera da sensi di colpa alla scoperta della propria gioia di vivere anche attraverso la scoperta del piacere sessuale e dei sensi.

Apro una piccola parentesi in chiusura di questo articolo perché, come accade sempre quando la voce del “caso” si fa sentire, proprio in queste ultime due settimane in sede di consulto mi sono trovata ad affrontare delle storie di donne accomunate e magicamente unite da un filo conduttore che riguarda l’uso e il tentativo di abuso, da parte di alcuni, della loro energia sessuale. Tutte, in un modo o nell’altro, hanno manifestato smarrimento e dispiacere di fronte a quello che hanno avvertito come invasione e pervertimento. 

E su questo voglio essere chiara ed esprimere qui quello che ho detto loro.

Amiche e sorelle.

Nessun uomo può rivelarvi niente di segreto perché il segreto femminile viene trasmesso da donna a donna. Possono esserci amici ed amanti, con alcuni si potrà andare in profondità. Da alcuni impariamo, certo, ma non perché abbiano qualcosa da insegnare.
Impariamo perché così è la vita che si svela nelle esperienze.
Impariamo perché siamo disposte a farlo e accettiamo che il mistero si sveli nella fiamma, ma resti segreto alla mente.

La ferita sanguinante degli abusi perpetrati da millenni sul femminile non avrà termine fino a quando non riusciremo a comprendere cosa lega una Soror all’altra e come essere “vicine” senza invadere e voler guidare.

Amici e fratelli.
Mi rivolgo anche a voi uomini, non per insegnare, ma per testimoniare.

Il fatto che certe cose desideriamo e vogliamo farle da sole non significa che non servite più a niente.
L’opportunismo è proprio ciò che ci ha portato a credere che ci sia qualcosa da “raggiungere” e qualche potere da conquistare.
Lotta e conquista possono lasciare spazio al rilassamento e all’amore, ai vini e ai profumi.
L’indipendenza della donna non può che giovare a tutti liberando anche voi dalla paura di essere divorati e di sparire nel grande corpo ricoperto di stelle della Dea da cui cercate da millenni di scappare. Il vostro percorso può essere una individuazione che non passa necessariamente dalla negazione dell’altro/a.

Ed ecco che la tenda del mistero forse si aprirà.
E la contrapposizione si diraderà come la nebbia al mattino.

Svelando un sentiero nuovo e sacro che aspetta ognuno di noi.

Buona Luna Piena

 

 



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One comment

  • Maria Rosa

    14/11/2019 at 13:03

    Interessante

    Reply

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