Alcuni lo hanno già notato: da qualche tempo ho iniziato ad inserire, nelle descrizioni delle lunazioni, qualche piccola sfumatura mitologica in più rispetto ai già corposi elementi interpretativi dati dall’intreccio dei pianeti nelle carte degli eventi. E questo avviene ormai da tempo anche in sede di consulto: gli asteroidi, che ho iniziato a studiare qualche anno fa seguendo le orme di Demetra George, si sono rivelati in pochissimo tempo dei potenti elementi della carta.
L’astrologia, come ho già avuto modo di scrivere in altri articoli, è una disciplina con migliaia di anni sulle spalle e per lungo tempo l’osservazione del Cielo si è limitata a quello che l’occhio poteva percepire.
La storia di una percezione alternativa
Le prime osservazioni astronomiche, con la traslazione del reale nel simbolico e nel religioso, si sono concentrate sulla Luna, astro mutevole a seconda della posizione e delle fasi, sul Sole nella sua ascensione e discesa stagionali e sulle stelle posizionate sullo sfondo che hanno stimolato la fantasia degli uomini del passato alla creazione di uno Zoo siderale, lo Zodiaco, in cui le trame mitiche si intrecciano.
A mano a mano che i supporti tecnologici sono stati inventati (con i primi binocoli e telescopi) abbiamo assistito alla scoperta dell’esistenza di corpi (pianeti) di diversi colori e dimensioni che hanno parallelamente portato ad un progressivo cambiamento nella percezione di quello che c’è “lassù” sulla base di quanto siamo stati in grado di spingerci lontano. Progressivamente lo spirito umano si è spinto, con la vista, sempre più in profondità nello spazio e dal punto di vista della Coscienza abbiamo assistito ad un affinamento di quella che io definisco “sensibilità simbolica” o “sensibilità immaginale” popolando un simbolico mondo interiore.
Senza ripercorrere inutilmente tutta la storia delle osservazioni astronomiche e lo sviluppo parallelo delle riflessioni astrologiche, che possono essere trovate in maniera esaustiva in svariati testi di storia dell’astrologia, è sufficiente cogliere come le invenzioni tecnologiche (i supporti per l’osservazione del Cielo) abbiano visto una accelerazione proprio in seguito alla sincronicistica scoperta di Urano, pianeta collegato all’eccentricità e alle scoperte improvvise (insight) ad opera di William Herschel, un musicista con la passione per le stelle, avvenuta il 13 marzo 1781.
Questo evento astronomico fu, da diversi punti di vista, una vera e propria rottura delle regole, come il pianeta ama fare, portando gli astronomi dell’epoca ad iniziare una vera e propria corsa all’esplorazione del sistema solare spostando sempre un po’ più in là i suoi confini.
Per me è estremamente significativo che la scoperta di Urano, che secondo il mito ha dato vita assieme a Gea ai titani e agli dei, abbia dato il via nel diciannovesimo secolo alla scoperta astronomica di nuovi corpi (gli asteroidi) vaganti nel sistema solare e alla parallela ri-emersione di miti trascurati e marginali, in particolare a quelli legati alle divinità femminili: sarà sicuramente già saltato all’occhio che, ad eccezione di Venere e Luna, la maggior parte dei pianeti del sistema solare porta il nome di divinità maschili.
Ed è proprio con una delle rivoluzioni accadute nel periodo della scoperta del pianeta, la rivoluzione francese, che assistiamo anche alla nascita del desiderio (o forse il risveglio della consapevolezza) delle donne di far parte della storia che porterà al movimento delle Suffragette.
Dal punto di vista astrologico, invece, abbiamo dovuto attendere i primi anni ’70 per avere a disposizione le prime effemeridi dei 4 asteroidi scoperti per primi (Cerere, Vesta, Pallade Atena, Giunone): il merito di aver portato gli asteroidi nell’astrologia, stimolando anche gli astronomi dell’epoca, lo dobbiamo ad una astrologa pioniera soprannominata “madre degli asteroidi”, Eleanor Bach, che ha posto le basi degli studi a riguardo portati avanti, tra i tanti, da Demetra George, Lee Lehman, Al Morrison e Zip Dobyns.
Come scrive Demetra George, una delle astrologhe moderne che ha maggiormente approfondito l’utilizzo degli asteroidi nel tema natale:
“In effetti, dei 1000 asteroidi scoperti nel corso del 19esimo secolo, più di 750 portano il nome di dee legate a diverse tradizioni. La restante parte porta il nome di dei. (…) Nella misura in cui gli asteroidi sono realmente presenti nel sistema solare e ciò che si trova nel macrocosmo del Cielo è riflesso nel microcosmo dell’essere umano, essi [gli asteroidi], come tutti i corpi celesti, trovano corrispondenza in vari aspetti della coscienza umana. E questo è significativo per integrare il loro simbolismo nel tema natale. Da un punto di vista esoterico alcuni suggeriscono che la scoperta di nuovi pianeti corrisponda ad una attivazione/risveglio nella psiche umana di alcuni aspetti della coscienza rappresentati da ciò che il simbolo associato al pianeta/asteroide veicola.”.
Cosa sono gli asteroidi?
Possiamo intendere il termine “asteroide”, il cui significato è “a forma di stella” una sorta di neologismo.
Esso, infatti, non esisteva prima del 1801, momento in cui Cerere, considerata fino ad allora un pianeta (come accaduto anche a Plutone, del resto) è stata declassata a corpo celeste in attesa di definizione in seguito alla scoperta di un secondo corpo celeste: Pallade Atena. È stata proprio la scoperta di Pallade Atena che ha fatto ipotizzare agli astronomi che nella stessa zona, quella tra Marte e Giove in cui si trovano la maggior parte degli asteroidi (cintura di Kuiper) potessero esserci anche altri oggetti.
Il termine, che viene erroneamente attribuito come neologismo di William Herschel (che stava cercando un termine e che lo ha effettivamente scelto e introdotto alla London’s Royal Society) si deve in realtà ad uno specialista di greco antico di nome Charles Burney Jr.
Secondo le ricerche degli storici dell’astronomia, William Herschel era alla ricerca di un nome adatto per i nuovi corpi che si stavano via via scoprendo e in questa ricerca aveva coinvolto anche un caro amico e collega, Charles Burney Sr. Burney pensò di coinvolgere suo figlio che all’epoca era uno dei principali studiosi greci dell’Inghilterra per trovare un nome accattivante e che convincesse l’eccentrico amico. Charles Burney Jr. propose vari nomi tra cui appunto asteroide. Sebbene Herschel non fosse convinto, alla fine la scelta cadde proprio su questo termine.
Un altro modo di guardare il Cielo
Gli asteroidi, di diverse dimensioni e forma, si trovano quasi tutti in una cintura compresa tra Marte e Giove, chiamata fascia principale, e come ho già accennato la loro scoperta è iniziata nei primi anni del 1800. Orbitano intorno al Sole nello stesso verso dei pianeti e completano la loro rivoluzione nell’arco di quattro-sei anni. Questi sono i primi asteroidi sotto osservazione e quindi scoperti, sebbene nel sistema solare possiamo trovare cinture e gruppi di altri oggetti celesti via via sempre più distanti dal Sole o con orbita irregolare come:
- il Gruppo dei Greci e Troiani (che si trovano nello stesso periodo di Giove),
- il gruppo dei Centauri (con l’orbita compresa tra Giove e Nettuno, come Pholus, Nessus, Chariklo, Chirone, Asbolus),
- i trans-nettuniani (TNO, di cui fa parte Sedna),
- gli Scattered Disk Objects (di cui fa parte il “decimo pianeta”, Eris).
Per quanto riguarda gli asteroidi della fascia principale (main asteroid belt) si tratta di decine di migliaia di oggetti celesti la cui genesi potrebbe essere dovuta ad un pianeta distrutto in epoche molto antiche o ad un pianeta che non è riuscito ad aggregarsi, e la cui orbita era appunto quella che costituisce la fascia principale.
Tra le migliaia di asteroidi presenti, alcuni (quelli che sono stati scoperti per primi) sono di grosse dimensioni come Cerere, Vesta, Giunone e Pallade Atena (e di cui parlerò in un prossimo articolo) altri di dimensioni anche più piccole della Luna.
La maggior parte degli asteroidi porta il nome di una divinità o di personaggi legati al mito e al magico e incominciando ad inserirli nei nostri temi natale ci permette di ottenere qualche informazione in più, più personalizzata, e di farci condurre (per usare le parole di Demetra George) dalla guida immaginale del Daimon.
Le sfumature degli asteroidi
e la percezione della profondità
È necessario un chiarimento: ogni volta che osserviamo una carta del Cielo aggiungendo elementi in più rispetto a quelli canonici dobbiamo tener presente che non si tratta di dettagli fondamentali e irrinunciabili e nemmeno degli elementi più importanti della carta, sebbene in certi casi possano essere molto carismatici e talmente legati alla nostra storia da essere commoventi. Questa centralità in sede di interpretazione andrà lasciata sempre al governatore dell’ascendente, alla dominante o alla condizione dei pianeti del tema.
Ciò non toglie che in ambito di vissuto, di ciò che ognuno sperimenta nella propria anima e nel contatto con le parti più profonde della psiche, lavorare con i miti proposti dagli asteroidi possa essere una strada maestra e unica. Leggere e cercare quello che le storie e le narrazioni umane creano attorno a certi temi e confrontarle con la propria vita, restando affascinati e rapiti da quanto sembrano parlare a noi, proprio a noi, può dare inizio a una ricerca di individuazione.
Il tema natale interpretato tenendo conto solo dei sette pianeti tradizionali (escludendo Urano, Nettuno, Plutone come fanno alcune branche dell’astrologia) è più che sufficiente per darci un quadro esaustivo della personalità.
Allo stesso modo è possibile avere una interpretazione soddisfacente del quadro anche utilizzando altri sistemi di domificazione (con le case astrologiche calcolate diversamente oltre al classico sistema Placido) oppure altri sistemi di orientamento (siderale vs tropicale). E questo a maggior ragione quando ci troviamo a muoverci nei miti, nelle narrazioni e nel simbolo.
Gli asteroidi, con i miti associati, possono diventare quella sfumatura che permette di comprendere più in profondità pensieri e comportamenti della persona che lo possiede in posizioni strategiche (soprattutto se congiunti entro il grado ai pianeti personali).
Danno una maggior definizione, e questo avviene con maggior probabilità se la narrazione attorno a quel mito vibra nel momento in cui viene rivelato: avviene quella che possiamo definire “sincronicità”, tra il vissuto della persona e mito collegato all’asteroide, come sincronicistico è l’avere proprio quell’asteroide, tra migliaia, congiunto ad esempio al Sole o alla Luna.
Gli asteroidi, emersi nella coscienza dopo la scoperta di Urano, sono veicolo del bisogno collettivo di trasformazione globale.
Essi sono i messaggeri dell’Età dell’Acquario durante la quale l’umanità avrà l’opportunità di connettersi a temi meno egoistici e lavorare con responsabilità per creare nuove strutture sociali. Le crisi che possono scoppiare sono le crisi del cambiamento che si accompagnano ad ogni cambio di frequenza e la posizione, ad esempio, di Vesta, Cerere, Pallade Atena e Giunone possono fornirci delle suggestioni su come “noi” siamo coinvolti in questo salto.
Lavorare e ragionare attorno agli asteroidi a livello di coscienza collettiva può aiutarci, come ho iniziato ad introdurre nella descrizione delle Lune Piene del mese, a sintonizzarci su temi che tendiamo ad ignorare.
Questa è una sfumatura immaginale in più che possiamo inserire nel nostro quadro astrale per portare il nostro viaggio ancora più in profondità.
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2 comments
Sandra P.
14/01/2020 at 12:02
Grazie! Non si trova molto in rete su questo argomento e finora mi sono dovuta accontentare dei siti e libri in inglese. Scriverai anche altri articoli sugli asteroidi ?
Irene Z.
14/01/2020 at 12:23
Ciao Sandra! Grazie! 🌹
Sì, sì. Ne scrivo altri: come avrai letto ho già iniziato ad inserirli nella descrizione delle Lune.