[Intervento portato al Convegno CIDA “Astrologia, Sentimenti, Emozioni” del 21 maggio 2017 e pubblicato sulla rivista “Astra“, numero 9, settembre 2017]
L’astrologia è una materia affascinante e gran parte del suo fascino dipende dal fatto di essersi saputa adattare, nel corso dei millenni, al cambiamento nel modo di pensare e di esprimersi delle persone.
Fortemente osteggiata dal pensiero positivista, però, l’astrologia continua a vivere nei discorsi e nella cultura popolare proprio perché si collega ad un linguaggio, quello simbolico, fortemente evocativo e che si connette al mondo immaginale. Il grande pregio del linguaggio simbolico, infatti, è proprio quello di descrivere temi ed eventi riferendosi ad archetipi che nell’essere umano sono sempre attivi, sebbene alcune volte, quando sono troppo intensi, restino silenziosi e avvolti nell’ombra, nascondendosi magari in passioni solitarie, fino a quando la società sarà disposta ad accoglierli ed integrarli.
L’essere umano ha sempre cercato di dare voce anche alle esperienze più crude, alle passioni più travolgenti e soprattutto alle emozioni sulle quali grava qualche sorta di giudizio. La fiaba e il racconto permettono di creare una distanza tra sé e temi troppo coinvolgenti: ed è anche così che può essere vissuta la lettura del tema natale della persona.
In particolare tre pianeti in Cielo, Venere, Marte e Plutone, quando spinti dal destino a collaborare attraverso gli aspetti astrologici, permettono di andare incontro ad esperienze intense e fuori dall’ordinario.
Tre diverse intensità del Cielo
Venere, Marte e Plutone sono dei pianeti che, in seguito alla diffusione della cultura astrologica, siamo stati abituati a collegare frettolosamente solo alla sessualità umana o, al massimo, allo stile relazionale di ognuno: è opinione comune che un Marte forte dia vita a personalità dominanti ed affermative, anche in campo sessuale, mentre chi ha una Venere importante preferisca incontrare l’altro su un terreno meno battagliero, mentre Plutone influisce di più sul bisogno di mantenere il mistero su di sé e sulle proprie attività. Queste caratteristiche sono sicuramente vere, ma raramente l’espressione delle immagini archetipali si limita solo a ciò che appare in superficie dato che esse prendono vita soprattutto dalla complessità del mondo interiore il quale ha sì una connessione con la risposta ai bisogni fondamentali umani (sopravvivenza, difesa e riproduzione), ma non si limita solo a questo.
Coloro che nel proprio tema di nascita hanno questi tre pianeti in stretta connessione (per congiunzione, trigono, quadratura e sestile) sanno benissimo che tutto ciò che viene rimosso e spostato dall’educazione continuerà poi a vivere nel segreto appena al di là della soglia del tramonto, nel mondo dei sogni e della notte.
Ed eccoli in scena: tre personaggi archetipici che, quando sono collegati tra loro, spingono ad interrogarsi sul senso di un mondo e di una realtà percepite come piene di segreti da scoprire e sui quali grava, spessissimo, un pesante divieto a chiedere.
Venere: dea indiscussa dell’Amore
Venere è la prima protagonista di questo intreccio planetario.
Lei, la dea dell’Amore e del Piacere, è anche il fondamento delle nostre scelte e nel tema natale si fa portavoce di quello scrigno segreto che contiene il tesoro, ovvero i valori e le sicurezze che impariamo ad apprezzare nel corso della vita; passando da esperienza ad esperienza prendiamo contatto con il mondo degli affetti e dei sentimenti. Data la sua delicatezza e ricettività, essa è emblema del femmineo.
E’ a Venere che dobbiamo la nostra capacità di desiderare e ottenere quello che ci attrae: essa è il magnete universale alchemico, ci guida alla scoperta del piacere e dell’amore verso noi stessi e, quando saremo pronti e animati da coraggio, dell’Altro.
Questa sua caratteristica attrattiva è importantissima e contiene una delle chiavi per comprendere in che modo, quando si lega ad altri pianeti del tema natale, Venere funzioni proprio da realizzatrice di desideri.
Per Venere tutto è amore e coinvolgimento ed è attraverso questa azione che essa conosce il mondo. E’ attraverso di lei che noi percepiamo la realtà e la carichiamo di significati affettivi: senza Venere tutto sarebbe spento e certamente più triste.
Venere è chiave di attrazione e seduzione che vediamo continuamente all’opera quando, da uno sfondo indifferenziato, qualcosa attira la nostra attenzione e ci invita a scartare ciò che ci annoia. Essa può davvero, come ci suggerisce l’etimologia del termine “seduzione”, tirarci in disparte e, a volte, farci uscire dalla scena attraverso l’o-scenità che lascia intendere.
Venere, tra tutti i pianeti, è sicuramente quello che più di altri permette il contatto con il mondo esterno e quindi con l’Altro.
Venere mitologica è colei che, uscendo dall’acqua, crea un contatto tra il mondo notturno oceanico e quello diurno della spiaggia. Essa è colei che, attraverso il segno della Bilancia, emerge dalle acque dell’indifferenziato e comincia a discriminare sulla base di quanto ha raccolto nel mondo di sotto dei primi sei segni dello Zodiaco.
Senza la capacità, tutta umana e stimolata da Venere di attrarre e amare, l’umanità funzionerebbe ad un livello puramente meccanico, passando dalla nascita alla morte senza possibilità di chiedersi il valore delle esperienze.
Marte: “Voglio, prendo”
Marte astrologicamente rappresenta l’azione, la temerarietà, la capacità di raggiungere un obiettivo attraverso la rabbia e l’ira funesta. Esso è, senza alcun dubbio, il ministro della volontà.
Sebbene molto avvenga sul piano dell’istinto, Marte si muove nell’ambito del desiderio manifesto e, quando non ha consapevolezza di esso, ha necessità che qualcuno dall’esterno gli faccia vedere chiaramente verso quale direzione muoversi. Saranno gli aspetti tra Marte e gli altri pianeti a descrivere quali sono gli obiettivi prioritari al fine di sentirsi appagati. Laddove Venere parla dell’urgenza di soddisfazione dei bisogni di sicurezza e di protezione, Marte si fa carico di agire, con aggressività, al fine di raggiungere l’obiettivo.
In un certo senso Marte/Ares è l’alter ego di Venere/Afrodite e, come esprime giustamente la psicoterapeuta Ginette Paris:
“Non c’è Afrodite senza Ares”.
Ed è per questo che, tra tutti i pianeti che possono suggerire obiettivi e desideri da soddisfare, è il contatto tra Marte e Venere, la dea dei desideri, ad essere quello più intenso e formativo della personalità e dell’interiorità. Chiaramente gli aspetti dinamici (quadratura ed opposizione) saranno quelli che daranno vita ad una necessità di andare incontro a sfide ad alto voltaggio, in modo da rendere la conquista elettrizzante.
Dagli aspetti astrologici tra Marte e Venere, che possono quindi essere più o meno armonici, emergerà nella persona una necessità impellente di mettere assieme maschile e femminile e di operare una unione della parte attiva e quella passiva di se stessi.
Simbolicamente, ed anche nella mitologia, sia Venere che Marte possiedono un coraggio, che è quello di esporsi e di lasciarsi andare anche aggredendo (cioè andando verso) l’altro/a. Come scrisse anche l’astrologo francesce Dane Rudhyar, la vita emotiva dell’essere umano “è polarizzata da queste due tendenze o forze” che rappresentano i due simboli della vita sentimentale dell’essere umano, cioè del “modo in cui operano le energie riproduttive e i desideri della persona alla ricerca della soddisfazione e realizzazione.”
E’ dall’incontro di Ares e Afrodite che scaturisce la possibilità dell’eros, lo slancio alla vita, che si oppone costantemente a quello che Sigmund Freud prima e Sabina Spielrein in seguito, hanno chiamato “pulsione di morte”, Thanatos.
Ed è proprio con Thanatos che entra in scena il nostro terzo personaggio, Plutone.
Plutone: l’attrazione del rimosso
Plutone, signore del segno dello Scorpione, è il pianeta collegato al mitologico Ade, il dio degli Inferi, ed è connesso con ciò che l’idea di morte smuove nell’animo.
Si badi bene: non è con la morte intesa come termine che abbiamo qui a che fare, come accadrebbe se si trattasse di Saturno, bensì con le emozioni che derivano dalla consapevolezza che la vita non può limitarsi a ciò che si agita in superficie, e quindi nel regno dei vivi, ma che ci sia necessità di scavare più in profondità. Ed è con la morte come tabù principale, la morte come rimosso per eccellenza, che Plutone creerà un contatto.
Plutone rappresenta la possibilità di trasformazione e rinascita a patto che ci sia il coraggio di maneggiare ciò con cui la maggior parte delle persone preferisce non avere a che fare. Chi è segnato da un Plutone forte nel tema possiede un’aura plutoniana e farà della propria vita un’indagine proprio in quei settori dove nessuno vuole guardare, fissando la propria ricerca e passione attorno a ciò che comunemente fa distogliere lo sguardo. Questo è ciò che si intende per mistero che è tale non tanto perchè è nascosto, quanto piuttosto perché è rimosso dalla coscienza. E non è un caso, quindi, che Plutone sia importante nel tema di coloro che dedicano la loro vita ad inseguire l’Ombra, il rimosso secondo la teoria di Carl Gustav Jung, cercando di comprenderla e illudendosi di domarla.
Plutone inserisce prepotentemente in scena l’angoscia e la vertigine, di cui Marte e Venere sono sprovvisti, creando raccapriccio e nello stesso momento attrazione. A differenza dei nostri primi due personaggi che agiscono e reagiscono in base a quello che trovano, con Plutone c’è il sentore che ci sia dell’altro da scoprire.
Consapevoli, grazie a Venere, che la Bellezza attrae e grazie a Marte che sia necessario affermare la propria unicità, con Plutone si fa strada la sensazione che di certe cose sia meglio non parlare, almeno inizialmente, mantenendo il segreto (dimensione amata da Plutone, appunto) e che sia fondamentale trovare una nuova strada per portare allo scoperto quello che non si può esprimere in nessun altro modo.
E cosa verrà indagato, secondo voi, nel caso in cui Plutone tocchi, con qualche aspetto astrologico, proprio Venere e Marte, depositari di Eros?
Sarà proprio quel legame tra vita/morte con tutto ciò che si situa fuori dalla sfera “socialmente accettata”.
Che diventeranno passioni tenebrose e, probabilmente, raramente confessate.
Esempi famosi di legami tra Venere-Marte-Plutone
Diane Arbus, fotografa scomoda (Marte quadrato a Venere, Venere quinconce Plutone)
Courtney Love, cantante (Marte congiunto Venere quadrati a Plutone)
Sean Penn, attore (Venere congiunta Plutone quadrati a Marte)
Woody Allen, regista ed attore controverso (croce a T Marte opposto Plutone quadrati Venere)
Aleister Crowley, mago e profeta del nuovo Eone (Venere quinconce Plutone; Venere quadrata Marte)
Dave Gahan, cantante (Marte sestile Venere, Venere quadrata Plutone)
COPYRIGHT
I contenuti presenti sul sito “Oroscopodelmese.it”, dei quali sono proprietari gli autori, non possono essere copiati, riprodotti o ripubblicati su altri siti senza autorizzazione dell’autore stesso. È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi forma o mezzo. È vietata la pubblicazione e redistribuzione dei contenuti non autorizzata espressamente dell’autore. Ogni violazione sarà perseguita secondo norma di legge.