Pianeti retrogradi: quando si indietreggia

Il tema natale è l’istantanea dei pianeti in Cielo nel momento della nostra nascita scattata da un punto (il luogo di nascita) sulla Terra: i pianeti vengono così immortalati e resi simboli parlanti in una mappa bidimensionale. Osservando una carta natale, alcune volte accanto al simbolo del pianeta compare la lettera R (o Rx) e questa lettera indica che il pianeta è retrogrado, ovvero che nel momento della nascita stava procedendo in direzione inversa rispetto al normale andamento. Questo non avviene mai per la Luna e per il Sole.

[Qui puoi leggere il fenomeno della retrogradazione spiegato per Mercurio]

Questo procedere all’indietro ha qualche valore interpretativo?

Questo dipende dalla scuola di riferimento per l’interpretazione della carta del Cielo e generalmente il fatto che il pianeta sia retrogrado per gli astrologi quasi sempre significa “qualcosa”. L’astrologia Karmica, assieme all’astrologia jyotish (vedica), sono le due branche che più di tutte cercano di spiegare quel “qualcosa” e danno un significato alla retrogradazione dei pianeti. Sempre più astrologi si stanno comunque interessando a questa sfumatura e anche l’approccio astrologico immaginale, che affonda le sue radici nell’astrologia umanistica e psicologica, può dirci qualcosa. 

La prima cosa da tenere a mente quando ci si muove alla ricerca di informazioni sui propri pianeti retrogradi è che non tutte le spiegazioni sono “commestibili”: per comprendere una spiegazione è sempre utile considerare il contesto da cui quella spiegazione prende forma altrimenti si rischia di fare pericolosi mix che, invece che svelare qualcosa della propria natura, creano ansie e sensi di colpa per cose su cui non abbiamo alcun controllo perché accadute chissà quando e chissà perché. 

Il Saggio domina le Stelle, si dice. Ed è anche la conoscenza del fenomeno ad aiutare a creare questa saggezza.

 

Cosa sono i pianeti retrogradi?

Per comprendere il perché i pianeti retrogradi abbiano un certo valore nella pratica astrologica è importante considerare uno degli assunti principali su cui si è lungamente soffermato anche l’astrologo francese Dane Rudhyar: l’astrologia pone simbolicamente la Terra al centro, ovvero è geocentrica, dato che il punto di osservazione è quello umano, come umana è l’attribuzione di valori e simboli a ciò che si trova in Cielo. 

Il Sole ci dona luce e calore, la Luna illumina le nostre notti e le stelle ci aiutano a non perderci mentre ci muoviamo sulla crosta terrestre.

Si tratta, come appare chiaro, di un punto di vista ed è collegato al fatto che per il momento il nostro piano di esperienza è quello terrestre (un domani, chissà…) e che noi quando ci rivolgiamo a guardare la volta celeste con la nostra spina dorsale, come scrive Rudyhar, orientata verso la nostra Stella, lo facciamo dal nostro centro di esperienza che si trova sulla Terra.

Nessun astrologo, che si sia anche solo basilarmente acculturato e che sia dotato di buon senso, affermerebbe mai che la centralità della Terra è un fatto scientifico: è assodato che è il Sole, nel nostro sistema eliocentrico, ad essere la stella attorno a cui gravitano i pianeti del sistema solare.

Il fenomeno della retrogradazione è tale solo dal punto di vista geocentrico dato che se fossimo sul Sole non assisteremmo mai a nessuna retrogradazione planetaria. La retrogradazione è quindi una illusione ottica legata al fatto che la Terra, nel suo percorso attorno al Sole, viaggia ad una velocità superiore rispetto ai pianeti che supera e fa sembrare, quindi, che essi rallentino e vadano all’indietro (ed è un po’ quello che accade quando superiamo una macchina più lenta).

[Per chi è desideroso di approfondire, un ottimo articolo sul fenomeno della retrogradazione dal punto di vista astrologico è quello del sito Convivio Astrologico e si trova qui.]

 

La retrogradazione: l’importanza della percezione

Si tratta quindi di uno scherzo della percezione e che può svelare un senso simbolico: tu, che stai leggendo, non sei il tuo tema natale, ma lo esprimi e lo puoi incarnare a diversi livelli di consapevolezza. I pianeti retrogradi sono un invito ad approfondire la consapevolezza.

Una delle cose più interessanti da considerare, per comprendere il significato attribuito alla retrogradazione, è che quando un pianeta è retrogrado è nel punto della sua orbita più vicino alla Terra e sembra quindi venirle incontro: ciò che normalmente guarda verso il cosmo, seguendo la sua orbita, sembra fermarsi (stazione retrograda) ed indietreggiare.

L’energia del pianeta viene interiorizzata, utilizzata per costruire qualcosa di personale e non collettivo, e chiaramente ad un osservatore esterno la persona potrà sembrare scarsamente interessata a manifestare l’energia del pianeta all’esterno.

Questo fermarsi e tornare indietro assume un’importanza soprattutto nel tema natale perché parlerà di un utilizzo più riflessivo ed interiore dell’energia del pianeta. Si dice, infatti, che le persone che hanno uno o più pianeti retrogradi nel proprio tema di nascita amano andare in profondità, portano all’interno i contenuti che poi analizzeranno a livello inconscio. 

I pianeti retrogradi mettono in moto un processo di analisi delle esperienze e informazioni anche ad un livello molto profondo andando a pescare risorse nell’inconscio dove sarà necessaria una metamorfosi prima di trovare un modo, nuovo e creativo, di portare all’esterno la funzione. Ed è a questo processo che, visto dall’esterno sembra lento e poco potente, è dovuta la cattiva fama del pianeta retrogrado.

Un esempio è dato dal famoso Mercurio retrogrado, evento non raro che accade con la frequenza di tre volte all’anno. (Puoi leggere un articolo esaustivo di come funziona la retrogradazione per i pianeti interni come Mercurio e Venere seguendo questo link).

Funziono male! Sfatiamo qualche mito

Nel corso della mia pratica astrologica ho raccolto tutta una serie di miti e paure collegate alla presenza dei pianeti retrogradi nel proprio tema di nascita e alcune, mi duole dirlo, sono state frutto di interpretazioni terroristiche da parte di astrologi -mi auguro- inesperti. 

Quello che ho notato è che la frustrazione presentata spesso dai clienti nell’esprimere il dis-allineamento del pianeta rispetto alla norma viene vissuta (e rafforzata dall’astrologo/a poco esperto/a) come qualcosa da cui liberarsi, da raddrizzare e alcune volte, ahimè, da epurare con qualche fantasioso mambo-jambo. 

Credo sia utile esorcizzare qualche paura e sfatare qualche mito e re-inserire il fenomeno all’interno di una prospettiva che apra spazio di azione e riflessioni piuttosto che funzionare come spada di Damocle immodificabile. 

La retrogradazione rende il pianeta più debole o lo fa funzionare male?
Un pianeta retrogrado indica un blocco e ha influenze negative?
La retrogradazione rende il pianeta inattivo o silenzioso?

Questi miti sono collegati al fatto che effettivamente il pianeta retrogrado funziona in maniera diversa (non peggio, non distorta, bensì diversa) e va contro-corrente rispetto al normale corso degli eventi.

È comune per chi possiede uno o più pianeti retrogradi avere la sensazione di essere poco adattato rispetto alle aspettative sociali: l’energia di quel pianeta è trattenuta e viene diretta verso l’interno al fine di non disperderla. La persona è tesa a trovare un proprio modo, difforme rispetto a quanto ritenuto normale per la società, per convogliare quel pianeta. Non si tratta di una vera e propria difficoltà ad esternare, quanto piuttosto di una priorità a usare l’energia all’interno piuttosto che all’esterno. Il fatto di non “portare fuori” l’energia del pianeta può alcune volte, soprattutto nella prima parte della vita, rendere la persone meno consapevoli della presenza del pianeta stesso e questo è dovuto al fatto che mancando l’azione sul mondo anche i feedback su quell’energia saranno limitati.

I pianeti retrogradi NON funzionano male: fanno il loro lavoro. Sono un invito a procedere lentamente per costruire le fondamenta di una maggior sicurezza, analizzando e rianalizzando, come quando si ripete una lezione prima di un esame, secondo i propri tempi e dando spazio alla propria riflessione e alla costruzione del mondo interiore.

Come scrive l’astrologa Joanne Wickenburg i pianeti retrogradi descrivono delle funzioni psichiche utilizzate in maniera unica e creativa.

La persona sentirà che una parte di sé, rappresentata dal pianeta retrogrado, non potrà conformarsi a idee (Mercurio), valori (Venere), impulsi (Marte), aspirazioni (Giove), o alle regole (Saturno) che la maggioranza delle persone ritiene socialmente valide.

La retrogradazione è una indicazione di un “karma pesante”?
Avere tanti pianeti retrogradi è indicazione di un’anima “antica”?

 

Secondo le interpretazioni della maggior parte degli astrologi karmici la presenza di pianeti retrogradi nel tema natale non parla di karma “pesante” dato che questo è un giudizio di valore rispetto a qualcosa di ignoto: quale sarebbe il karma leggero?
Quello della persona a cui va sempre tutto bene e non incontra sofferenze nel corso della propria esistenza?
Oppure quello della persona che, a dispetto delle prove dell’esistenza, riesce a comprendere e crescere?

Il senso del karma contenuto nella retrogradazione non ha, nell’interpretazione astrologica Karmica di buona qualità, un senso punitivo bensì un momento di ri-flessione rispetto ad alcuni contenuti e tendenze, personali e collettive.

Per quanto riguarda l’anzianità dell’anima questa viene spesso interpretato in maniera utilitaristica, come se l’antichità fosse un valore aggiunto e motivo di vanto. In realtà ogni tema natale è indicazione di un enigma da risolvere ed è un inizio di un viaggio esistenziale unico: non esistono anime di serie A e anime di serie B e ogni carta del Cielo ci darà indicazioni, per rubare le parole a Castaneda, del modo di sistemare il Tonal e il Nagual, il terreno e lo spirituale, ricordandoci che non c’è obbligo di niente ^_^

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