Il Sole, pianeta governatore del Leone, in questo segno manifesta le sue migliori qualità che renderanno il suo Fuoco particolarmente forte e potente: generosità, entusiasmo, istinto uniti ad una sicurezza che porta i nativi del segno ad essere protagonisti indiscussi della scena. In questo articolo Francesca de Luca ci guida in una serie di riflessioni che potranno darci elementi aggiuntivi per afferrare meglio le caratteristiche della personalità leonina: orgoglio, determinazione, ambizione.
Come avevo già avuto modo di spiegare in un articolo precedente pubblicato su Facebook, l’animale simbolo del segno, il leone, viene definito il re della foresta, “re della famiglia animale e, come sovrano d’ogni regno, è sacro al Sole, i cui raggi sono simboleggiati dalla criniera della fiera” (Manly P. Hall) e, per chi ha ormai capito che l’astrologia descrive l’esperienza umana ad un differente livello di consapevolezza, non sarà difficile vedere nella foresta un ambiente selvatico con molte caratteristiche in comune con il regno interiore inconscio, popolato da animali di tutti i tipi, dai più miti a quelli più aggressivi che, metaforicamente, altro non sono che le passioni umane.
Il Leone, il Rex, senza distaccarsi troppo dal mondo animale, è a capo del mondo delle passioni e ha, per la prima volta nel viaggio zodiacale, la possibilità di farsi guidare dalle proprie passioni oppure dirigerle per avanzare allo step successivo. Esso è, alchemicamente, depositario di uno dei simboli della materia prima, il sulphur: le passioni, una volta domate, diventeranno il carburante necessario per non perdersi d’animo di fronte alle difficoltà della vita. Ed infatti chi è nato nel periodo del Leone raramente è a secco di energie.
Quello del Leone è un IO che inizia il distacco dalla comodità del nido (il Cancro) avanzando spedito sul sentiero dell’Individuazione servendosi della forza che deriva dall’istinto del proprio IO. Il Leone è il segno che meglio descrive la volontà dell’io sulla via della maturazione, in grado di esprimere al meglio le sue doti, sebbene non si sia ancora consolidata la capacità di prendere realmente in considerazione altre esigenze oltre a personali. Questo non è solo un difetto, come frettolosamente si tende a pensare, ma parla di un desiderio inconscio molto forte di scoperta attraverso l’esperienza.
A chi verrebbe mai in mente, ad esempio, dopo aver regalato ad un bimbo o ad una bimba una bicicletta rossa come il fuoco, di criticarne il desiderio di correre ovunque, di sperimentarne la velocità, di consumarla nel gioco?
L’urgenza leonina, scambiata per arroganza ed egoismo, è quella di mettere alla prova il proprio io, testarlo attraverso prove che andranno a definire, un po’ alla volta, l’identità.
I Leone spesso sono animati da un istinto alla drammatizzazione, esigendo le attenzioni di un pubblico che sarà lì per dare una risposta alla loro performance maestosa.
Amanti del lusso e della bellezza, hanno la tendenza a rendere manifesta la loro fierezza attraverso il modo di vestire eccentrico, i gioielli dorati, automobili invidiabili e, quando le finanze non lo permettono, attraverso l’ostentazione di qualche caratteristica interiore.
Buona Lettura
Il segno del Leone: il regno dell’Io
Nel periodo in cui il Sole compie il suo transito nella quinta stazione dello Zodiaco, la natura sta vivendo il culmine dell’Estate.
La luce è al massimo del suo fulgore, le ombre si riducono e persino le tregue notturne sembrano conservare ancora i residui di luminosità e calura delle lunghe giornate trascorse. Vinti dal suo rovente abbraccio, tutto il creato è tenuto a inchinarsi all’indiscusso governo del Re Sole, assiso in trono nel suo domicilio: il segno del Leone.
Seguendo la presentazione di Dane Rudhyar delle fasi zodiacali come tappe dell’excursus evolutivo della coscienza umana, in Cancro l’uomo aveva appena iniziato un processo sociale formando il primo nucleo – la famiglia – con l’unione di uomo e donna, entro i confini di una casa, luogo di limitazione, stabilizzazione e approfondimento.
Ma è nel Leone che avviene la fase ulteriore del processo: l’essere umano sperimenta per la prima volta la scoperta dell’Io, ovvero la consapevolezza della propria individualità che, al contempo, ha bisogno di essere messa alla prova e consolidata attraverso una manifestazione, talvolta drammatizzata e amplificata, in un contesto sociale. La procreazione stessa che è collegata a questo stadio, in cui il genitore si assume la responsabilità del figlio, darà inizio a delle questioni sociali che verranno sviluppate nella loro complessità nei segni successivi.
La manifestazione dell’Io è pertanto l’impulso principale del Leone.
L’esigenza di esibire sé stessi davanti agli altri per ottenere rispetto e riconoscimento risponde alla necessità dell’io di mettersi alla prova ma anche di avere conferma del proprio valore e acquisire sicurezza come individuo sociale. Mostrarsi alla luce del sole è un’azione che richiede coraggio ma comporta anche il rischio di attirare critiche e feedback negativi a cui, specie in un primo stadio, non sempre si è preparati a ricevere e a cui si può reagire con permalosità e superbia.
“Come osano non apprezzare il mio valore innato? Come fanno a non accorgersi del mio talento?”,
sembra chiedersi con una certa ingenua sincerità il Leone ferito da giudizi poco lusinghieri o dalla mancanza di attenzioni altrui.
Il regno delle emozioni
Concordo con Liz Greene quando afferma che il Leone sia un segno più complesso di quanto riportato dalle descrizioni tradizionali che lo dipingono come orgoglioso, chiassoso, esibizionista e con una tendenza alla megalomania, come suggerisce anche l’esilio di Saturno nel segno che informa su un senso del limite poco sentito. In realtà, questi tratti ben noti descriverebbero non altro che l’aspetto più esteriore e immediato della prima fase di un processo di evoluzione della coscienza a cui i nativi del segno sarebbero chiamati a intraprendere come compito del proprio destino.
Per Carl Gustav Jung – celebre rappresentante del segno che, non a caso, sviluppò il concetto di individuazione – il Leone rappresenta uno stadio di trasformazione del Mercurio alchemico in cui prevale il dominio dell’emotività che precede il riconoscimento di contenuti inconsci. Del resto, come ci ricorda Rudhyar, il regno delle emozioni appartiene al Leone: esse rappresentano l’autoespressione dell’Io che reagisce alle sensazioni esperite nella fase del Cancro e che testimoniano la consapevolezza di essere un’unità separata dal resto.
La fiera selvaggia di cui è simbolo il segno non sarebbe altro che l’aspetto teriomorfo di quel Re allo stato primitivo che viene sopraffatto dal proprio lato animalesco, cioè dalle proprie emozioni incontrollate e che, al fine di evolversi – e di diventare Re – dovrà lottare e domare i propri istinti interiori.
La lotta dell’uomo con la bestia interiore è un motivo archetipico che viene espresso nel racconto del mito riguardante il segno, ovvero lo scontro di Eracle contro il leone inviato da Era che terrorizzava gli abitanti della contrada di Nemea. Essendo invulnerabile alle armi, la bestia fu sorpresa da Ercole nel buio di una tana e venne uccisa a mani nude per strangolamento. Infine, dopo averla scuoiata, l’eroe ne indossò le pelli come manto, un’azione che può essere letta come metafora dell’interiorizzazione delle caratteristiche positive dell’animale e che molti nativi del segno condividono: il coraggio, la regalità e l’orgoglio.
Nei Tarocchi il tema del dominio delle passioni viene espresso dall’arcano della Forza che corrisponde al quinto segno dello zodiaco. A differenza degli eroi delle mitologie (anche Gilgameš come Eracle uccide un leone con una clava), qui la bestia non viene uccisa ma domata: le caratteristiche selvagge della fiera, anziché essere rimosse, vengono piuttosto disciplinate attraverso l’uso di una forza di tipo spirituale: si tratta della saggezza – qualità del giusto sovrano – che doma la brutalità e che rispecchia quel processo alchemico di trasformazione interiore di caratteristiche grezze in valori e qualità più raffinate.
Il regno di Apollo
Un altro aspetto del Leone è quello della creatività a cui abbiamo fatto accenno nell’atto di procreazione che avviene nel quinto stadio zodiacale. In analogia col glifo che lo rappresenta – un leone stilizzato che ricorda da vicino il gamete maschile fecondante – il Leone, per esprimere la propria unicità, ha bisogno di creare.
L’arte è la proiezione simbolica della personalità e qualunque aspirazione e professione sceglierà di seguire, il Leone tenderà ad esprimere sé stesso attraverso la sua creazione: che egli sia padre, artista o sovrano, le sue creazioni – i suoi “figli” in senso biologico o simbolico – dovranno essere testimonianze imperiture della traccia spirituale che intende lasciare.
È stato più volte osservato come molti grandi statisti del passato siano nati sotto il Leone: da Napoleone Bonaparte a Cavour, da Mussolini a Fidel Castro. A questo proposito, Rudhyar ha messo in evidenza come l’artista e il dittatore condividano l’azione creativa, ovvero la manipolazione di un materiale ricettivo su cui infondere il proprio spirito e perpetuare la propria immagine in un anelito all’immortalità.
Emblematico è il caso di Luigi XIV, non a caso chiamato Re Sole il quale, benché avesse per l’esattezza un Sole in Vergine, rispecchiò in maniera enfatica le caratteristiche del Leone, essendo nato con un Sole isolato peraltro in X casa, lo Zenith della carta natale. Luigi espresse al massimo le caratteristiche del pianeta signore del Leone: identificato come Apollo – dio greco del Sole, della luce, dell’arte, dello spirito distaccato dalla materia – trasmise e impose la sua personalità e la sua visione grandiosa a tutta una nazione, concretizzando il suo progetto ambizioso nella reggia di Versailles, capolavoro di arrogante bellezza che testimoniò il potere assoluto del sovrano ai contemporanei e ai posteri.
Diventare Re
Come un rampollo reale, ogni Leone sembra destinato, quasi per diritto di nascita, a voler ottenere il suo regno su questa terra.
Non basta però nascere re, occorre imparare a diventarlo. Non può pretendere che tutto gli sia dovuto, che gli altri accettino il suo dominio senza fiatare, che tutti ammirino i suoi pregi acriticamente.
Proprio come Parsifal, che Liz Greene riconosce come un mito più appropriato a rappresentare il viaggio di ricerca del segno, il giovane Leone deve superare delle prove iniziatiche prima di diventare re.
Deve imparare a comandare e regnare domando il proprio animale interiore, ovvero gli impulsi e le emozioni che molto spesso lo portano alla megalomania e alla superbia e quindi a inevitabili delusioni. Non può rimanere orfano, sbraitando capricciosamente per le attenzioni altrui.
Piuttosto è tenuto a trovare il proprio Padre spirituale interiore, la propria coscienza solare, la propria saggezza che ne farà un sovrano amato e rispettato e non un tiranno. Solo così potrà diventare Padre di figli, di opere d’arte, di grandi comunità umane a cui ispirare lo spirito dell’immortalità.
“Ce que je cherche avant tout, c’est la grandeur : ce qui est grand est toujours beau”
(Ciò che io cerco, prima di ogni altra cosa, è la grandezza: ciò che è grande è sempre bello)
Napoleone Bonaparte
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One comment
Marian
16/08/2019 at 20:53
Articolo interessante